REGOLE

per il campo e la vita...

comprtamento per atleti seri e impegnati… buon lavoro!

ALLENATORE, GENITORI, GIOCATORI E ARBITRI

I 4 RUOLI DELLO SPORT GIOVANILE

12 settembre 2018
L’inizio dei campionati è oramai alle porte. Il tema è sempre d’attualità e si passeggia con cautela in un ambiente delicato come quello del rispetto dei ruoli. Abbiamo trovato e tradotto un interessante articolo (fonte www.basketballforcoaches.com), che offre spunti di rilievo soprattutto per chi sta seduto in panchina e in tribuna.

Buona lettura

Normalmente le squadre hanno un allenatore. Ma si scopre il contrario durante la maggior parte delle partite di pallacanestro giovanile…

Entrando nella palestra più vicina e ascoltando i rumori durante una partita, potresti scoprire come le squadre giovanili, ad oggi, possano avere 8-10 allenatori…

Sfortunatamente, solo uno di questi è quello vero.

L’altro 90% sono genitori, autoproclamatisi a ruolo di assistenti allenatori, che sentono il bisogno di urlare ai giocatori in campo le proprie idee e suggerimenti.

Non fraintendetemi…

Molti di questi genitori hanno le più buone intenzioni.

Credono onestamente di aiutare la prestazione dei propri figli, mentre sbraitano comandi dal loro seggiolino a bordo campo. Ma non lo stanno facendo.

E l’epidemia di genitore-allenatore da bordo campo serve che finisca.

CAPIRE E RISPETTARE I RUOLI AD OGNI PARTITA
Cominciamo dalle basi…

Ci sono 4 ruoli principali ad ogni partita di pallacanestro giovanile:

– L’allenatore

– I giocatori

– Gli arbitri

– Gli spettatori

Ogni persona presente al match può ricoprire solo uno di questi quattro.

Se sei il coach, allena la squadra.
Se sei un giocatore, gioca la partita.
Se sei l’arbitro, dirigi l’incontro.
Se sei uno spettatore, guarda la partita.
Suona abbastanza semplice, non credi?

E’ tremendamente importante che ogni persona presente, capisca e rispetti il ruolo che gli è richiesto durante la partita.

LA TUA ESPERIENZA DA GIOCATORE O ALLENATORE E’ IRRILEVANTE!!!
Sfortunatamente, alcuni adulti si sentono titolati nel dare voce alle loro opinioni da bordo campo, se hanno ricoperto un ruolo da allenatore o giocatore di buon livello, dimenticandosi che la loro esperienza, non cambia il ruolo che devono ricoprire.

Nonostante il vissuto, continui ad essere uno spettatore, anche se sei stato un giocatore di alto livello 25 anni fa….

Continui ad essere uno spettatore anche se l’allenatore di tuo figlio\a non ha il tuo livello di esperienza o competenza…

Continui ad essere uno spettatore anche se graviti nel mondo della pallacanestro da 40 anni e sei consapevole e competente di ciò che stai dicendo…

I genitori, devono capire questo: se non sei l’allenatore della squadra, non hai diritto di allenare da bordo campo.

Anche un allenatore di fama mondiale come Frank Martin segue questo consiglio. (Se non l’hai mai vista, guarda la sua intervista, l’abbiamo pubblicata sulla nostra pagina facebook ASD 3S BASKET CORDENONS qualche mese fa…)

Dopo questo preambolo, di seguito elenchiamo i motivi per cui i comportamenti dei genitori che “allenano” da bordo campo, compromettono la crescita dei giocatori del settore giovanile.

4 RAGIONI PER CUI L’ALLENARE DALLE TRIBUNE DEVE FINIRE
MANDA IN CONFUSIONE I GIOCATORI ATTRAVERSO ISTRUZIONI CONFLITTUALI.
Mettetevi nei panni dei vostri figli per un minuto….

Prima della gara e durante i timeout, l’allenatore parla alla squadra di strategie e potrebbe dare a ogni singolo atleta specifiche istruzioni e suggerimenti per metterli nelle condizioni di esprimersi al meglio, affinchè la squadra possa aver le migliori possibilità di successo.

Poi, durante la partita, appena i figli entrano in campo, i genitori cominciano a urlare consigli che potrebbero andare in conflitto sia con quanto richiesto dal coach o che col ruolo ricoperto dal ragazzo all’interno della squadra.

Questo mette il ragazzo in un situazione complicata…

“Chi devo ascoltare?”
“Quale dei due adulti devo rendere felice e quale scontentare (coach o genitore)?”
I giocatori sono obbligati a decidere.

E siccome molti non vogliono essere sgridati sul sedile della macchina mentre tornano a casa, questi ascolteranno e metteranno in pratica i consiglio del genitore, andando contro la strategia della squadra.

Questo porterà ad una performance di basso livello e ad una riduzione minutaggio in campo (non per ripicca del coach, ma per la qualità delle scelte tecniche del ragazzo).

RUBANO LE OPPORTUNITÀ DECISIONALI DEI RAGAZZI.
Imparare come prendere buone scelte in campo passa attraverso l’esperienza di farlo, ed è un passaggio cruciale nello sviluppo cestistico (ma anche fuori dal campo…).

Per darvi un esempio pratico, le scelte da prendere in campo sono:

quando passare
a chi passare
che tipo di passaggio usare
quanto forte passare la palla
il posto esatto in cui passare la palla.
Quando un genitore urla qualcosa dalle tribune, stà gettando al vento l’opportunità di imparare del giocatore, per esempio gridando: “tira”, “passa a tizio”, “attacca l’area!” e cosi via…

Quando gli adulti “bombardano” i ragazzi di informazione come “fai questo, fai quello,..:” i giocatori inizieranno a fare affidamento maggiormente a questi tipi di imput, anziché sviluppare un proprio pensiero e una propria capacità decisionale.

Invece di fare tutto ciò, i genitori dovrebbero fare un passo indietro e permettere ai loro figli(e a quelli degli altri…) di prendere le loro decisioni.

Questo comprende la possibilità che i ragazzi sbaglino e commettano degli errori.

Ogni atleta, DEVE essere consapevole che non sarà criticato per ogni errore commesso.

Se ogni giocatore sa che verrà sgridato ogni volta che perde una palla, o sbaglia un tiro, il suo livello d’ansia raggiungerà stadi elevati.

Non c’è alternativa, impareranno a prender ottime scelte, solo se saranno “liberi” di sbagliare, imparando dai loro errori.

INDEBOLISCONO L’AUTORITÀ E IL RISPETTO DELL’ALLENATORE.
Se un allenatore è disposto a offrire il proprio tempo (gratis, rimborsato o stipendiato non fa differenza) per istruire tuo figlio o tua figlia, ti preghiamo di lasciarglielo fare.

Un genitore che sbraita dalle tribune rende il lavoro del coach più difficile di quello che già risulta.

Se proprio senti il bisogno di dare voce alle tue opinioni tecniche durante la partita, iscriviti ai corsi, segui i programmi formativi e quindi mettiti a disposizione del club la prossima stagione.

La maggior parte non sono disposti a fare questo.

Preferiscono esprimere la loro opinione senza le responsabilità extra; come ad esempio:

arrivare 15 minuti prima dell’allenamento per preparare il campo;
trascorrere diverse ore durante la settimana per allenare la squadra;
investire tempo per programmare gli allenamenti;
ricercare i migliori esercizi per i ragazzi, restando aggiornato;
lottare con i ragazzi per insegnar loro il gioco di squadra;
ricordarsi le rotazioni durante la partita;
….
….
…. Infinito…
Allenare gli sport giovanili, porta via un sacco di tempo e farlo bene è più difficile di come sembra.

Apprezza e rispetta coloro che sono disposti a dedicare il proprio tempo e impegno.

PEGGIORA IL METRO ARBITRALE
Alle volte, capita che dalle tribune, i genitori oltre ai consigli tecnici ai ragazzi facciano dell’altro… alcuni urlano anche in direzione degli arbitri.

Di seguito alcuni aspetti negativi nel fare questo:

A) STAI INSEGNANDO A TUO FIGLIO A CERCARE UNA SCUSA
Mentre tuo figlio si accorge che ti lamenti dell’arbitraggio, si sente autorizzato a fare la stessa cosa, anziché andare oltre e pensare alla prossima azione.

B) L’ARBITRAGGIO PEGGIORERÀ
Con un manipolo di genitori arrabbiati e “ululanti” dalle tribune, puoi stare certo che la qualità del metro arbitrale andrà peggiorando (sono umani anche loro, un cervello, un cuore, due occhi, e non fanno il tifo per nessuna delle due squadre…think about that!!!).

I genitori e anche gli allenatori, devono capire che un arbitro non cambierà mai la propria decisione solo perché urla le proprie ragioni da bordo campo.

Guida con l’esempio e si coerente con la tua visione di rispetto nei confronti di chi arbitra.

I GENITORI DOVREBBERO ESSERE DI SUPPORTO AL COACH
Ti è mai capitato di sentire: “l’allenatore di mio figlio non ha la minima idea di cosa sta facendo!!”

Diamogli ragione, ma solo per il momento…

Forse il coach di tuo figlio\a non azzeccherà tutte le sostituzioni al momento giusto…

Forse il coach non capirà tutti i dettagli delle giocate offensive e difensive degli avversari…

Forse il coach non padroneggerà alla perfezione il gerco tecnico e durante i timeout è un po’ raffazzonato..

Come molti ragazzi, anche il coach stà imparando!

Smettila di aspettarti che il coach di tuo figlio sia perfetto!

Smettila di startene seduto in tribuna scrollando la testa e girando gli occhi… Dobbiamo supportare gli allenatori, soprattutto chi è agli inizi, affinchè maturino esperienza e sviluppino le loro capacità.

Tutti dobbiamo cominciare da qualche parte.

QUINDI, COSA DOVREBBERO FARE I GENITORI?
Il ruolo del genitore, in qualità di spettatore è molto semplice…

Guarda la partita e incoraggia i giocatori in campo.

Guardare la partita non necessita di ulteriori spiegazioni, incoraggiare forse si…

Incoraggiare NON significa:

dare consigli tecnici/tattici
urlare qualsiasi cosa a giocatori o arbitri
soprattutto festeggiare oltre misura.
Significa godersi il match, applaudire e tifare per la squadra.

CONCLUSIONI
Il nocciolo della questione è:

ogni volta che i genitori urlano dalle tribune, rendono l’esperienza di gioco dei ragazzi meno godibile, appagante e divertente.

Non fraintendetemi, il 99% dei genitori sono fantastici. Personalmente, ho avuto pochissimi problemi con i genitori dei ragazzi che ho allenato, e per questo, gli sono grato e riconoscente.

Ma, come in ogni situazine, c’è sempre una mela marcia che avrebbe bisogno di leggere questo…

Genitori che confondono in continuazione i ragazzi dando consigli inutili e non richiesti, imbarazzando i loro figli, festeggiando sopra le righe e lamentandosi, o genitori che rallentano lo sviluppo dei figli, innervosendoli riguardo agli errori che commettono.

Affichè i giovani possano imparare a giocare, i genitori devono far un passo indietro, comprendendo così il loro ruolo. E ricorda…

I tuoi figli non faranno settore giovanile per sempre.

Fai un passo indietro, goditi la partita, e lascia che il coach alleni.

COMPORTAMENTO

RISPETTA IL RUOLO DI TUTTI

Allenare gli sport giovanili, porta via un sacco di tempo e farlo bene è più difficile di come sembra.

COMPORTAMENTO

Rispetta, attraverso il massimo impegno, tutte le scelte del tuo coach, anche quelle non condivise, chiedendo eventualmente spiegazioni al termine dell’allenamento o della partita.
Mantiene verso gli altri giocatori, gli allenatori, i dirigenti e i referenti della Pallacanestro Vittorio Veneto un atteggiamento rispettoso e improntato alla collaborazione.
Evita di polemizzare in modo pubblico e plateale con le altre componenti della società, preferendo discutere e risolvere i problemi nella sede separata più opportuna.
Nell’ambito della naturale ricerca del divertimento, mantiene comunque un comportamento serio ed educato, sul campo, negli spogliatoi, nelle trasferte e in ogni altro momento vissuto come componente della Pallacanestro Vittorio Veneto
Rispetta giocatori e pubblico avversari, arbitri, ufficiali di campo e strutture di gioco che ci ospitano, considerandoli come componenti fondamentali e irrinunciabili dell’ambito sportivo.
E’ consapevole di poter essere escluso temporaneamente dalla squadra in caso di falli tecnici o comportamenti anti-sportivi.
Infine, ma non per ultimo, mantiene un buon rendimento scolastico

basket vitorio veneto

un ripasso per il basket

Apprezza e rispetta coloro che sono disposti a dedicare il proprio tempo e impegno.

Indossa il materiale fornito dalla società in tutte le occasioni in cui è richiesto.
Contribuisce al buon funzionamento della società svolgendo in prima persona i ruoli di refertista, cronometrista, arbitro, istruttore/allenatore secondo l’età o la squadra e proponendo suggerimenti o nuove iniziative.
Partecipa alle sorti delle altre squadre della Pallacanestro Vittorio Veneto andando ad assistere alle partite e facendo un tifo corretto a favore dei Nostri colori (anche perché andare a vedere gli altri significa imparare e migliorare).
Sa di non poter giocare senza l’obbligatoria copertura sanitaria (certificato medico o visita medico-sportiva).
Si mantiene informato su tutto ciò che accade all’interno del Pallacanestro Vittorio Veneto tramite la lettura della bacheca e la navigazione sul sito web www.paolac6.sg-host.com
Se ne ha l’occasione fornisce materiale per l’arricchimento del sito web (commenti delle partite e agli altri eventi, foto, contenuti vari).

roster al completo per tutti gli allenamenti

Il Coach ha sempre il suo roster al completo per la  sessione di allenamento in preparazione alla partita.